Editor di immagini online: semplificarsi la vita fa bene!
Marzo 29, 2014
Le armi della persuasione
Marzo 12, 2019Tempo fa mi capitò di leggere una frase davvero potente di Carl Gustav Jung:
Di regola, le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti e altri misteriosi fattori inconsci che con la volontà cosciente, le buone intenzioni, la ragionevolezza.
Proprio questa considerazione mi ha portato a riflettere su come non sempre l’istinto sia visto oggi come un valore, bensì come qualcosa di oscuro, non catalogabile e, quindi, da reprimere.
Spesso gli esseri umani ne sono spaventati e per questo provano a controllarlo. Ma chi lo nasconde sotto al tappeto probabilmente vive male, perché rinuncia ad un alleato prezioso.
La genesi stessa dell’istinto nasconde una base irrazionale: come si fa a spiegare quella sensazione che ci porta a dire “sento che questa offerta di lavoro non è quella giusta”, oppure “ho la sensazione di non dover andare a quell’appuntamento”?
Un discorso analogo vale per azioni di carattere “propositivo”, per le quali comunque non sappiamo dare una spiegazione logica, come ad esempio “non so perchè, ma il mio istinto mi sta dicendo di fare questa cosa”.
Non è sempre possibile trovare motivazioni razionali alle proprie sensazioni. Quante volte ci capita di avere il presentimento che qualcosa non andrà per il verso giusto, nonostante il mare davanti a noi sembri calmo?
E ancora: come mai una persona apparentemente affidabile “sotto sotto” non ci convince? Che ruolo gioca l’istinto in questo scenario? E che valore diamo a questa sensazione?
E’ probabile che molti errori che commettiamo nella vita siano legati ai nostri condizionamenti rispetto a regole, convenzioni, paure. Ma le scelte fatte unicamente con la testa, soprattutto quando poi si rivelano sbagliate, ci fanno sentire bloccati, alimentando un conflitto interiore che lede la nostra serenità.
Istinto e ispirazione
Le considerazioni fatte finora non vogliono - ovviamente - sminuire l’importanza di concetti fondamentali quali il ragionamento, il ruolo del contesto sociale in cui si vive, l’apprendimento, la morale. Non li sminuiscono perché qui si sta parlando d’altro, e cioè di quanto sia importante lasciar fluire i propri istinti per fare in modo che questi si traducano in emozioni, idee, creatività.
Personalmente mi lascio andare spesso ad un sorriso inconsapevole quando mi si chiede il perché di una determinata azione, ed io non sono in grado di spiegarlo, pur “sapendo" che è quella la decisione giusta.
Riesco a percepire una sensazione di benessere quando non devo per forza spiegare la motivazione che sta dietro un mio comportamento; e nemmeno avverto l’esigenza di doverlo capire a tutti i costi perché a volte, l’unica risposta reale è: “perchè me lo sentivo, il mio istinto mi ha detto così”.
