Dove ti porta il pilota automatico?
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Maggio 30, 2019È una fase che attraversiamo tutti, prima o poi. Chi non ha mai pronunciato nel corso della propria vita la fatidica frase “ah, se non avessi preso quella decisione”?
S tudio, amore, amicizia, decisioni lavorative: sono numerose le casistiche che finiscono sotto un grande contenitore con sopra scritto "rimpianti del nostro passato”. Il “cosa sarebbe successo se”, diventa così un ritornello che ci accompagna nei periodi in cui le cose non vanno come dovrebbero e quando sentiamo di aver fatto delle scelte sbagliate.
La tendenza a guardare al passato può essere considerata funzionale quando favorisce la messa a fuoco delle risorse o delle strategie vincenti impiegate. Serve, inoltre, a ricordarci di non commettere gli stessi errori. La parola giusta qui è “esperienza”: impariamo dalle decisioni prese e dalle conseguenze che ne derivano, evitando di perdere troppo tempo a rimurginarci su. Il motivo è semplice: nella maggior parte dei casi alcuni ragionamenti fatti ci sembreranno insensati e lontani anni luce dalle persone che siamo oggi. Questo perché le scelte vanno sempre contestualizzate rispetto al periodo della vita che stiamo vivendo:quello che oggi sembra sbagliato, poteva essere giusto in passato .
„Come vediamo noi stessi nel tempo?”
La persona che si trova oggi (ora aggiungiamo uno scenario da film a questo post) davanti al mare, guardando il sole che scompare all’orizzonte, col vento ad accarezzarle i capelli, probabilmente non è la stessa che, due anni prima, aveva assunto quelle decisioni che ora rimpiange di aver preso.
Parliamo quindi non solo dell’ovvia osservazione che tanto, qualunque cosa sia successa, non possiamo farci più nulla; qui c’è in gioco un livello più profondo, che riguarda il “noi stessi” nel tempo. L’osservazione si colora poi di un altro aspetto, per certi ancora più “paradossale”: siamo stati influenzati da quella determinata decisione - che ora ci sembra sbagliata - ed in parte siamo diventati quel che siamo oggi proprio perché tale decisione è stata presa.
Imparare ad avere cura della dimensione presente
Le energie impiegate nel rimpiangere il passato sono tolte infatti agli obiettivi ed alle azioni quotidiane, strumenti che ci consentono di arrivare ad assomigliare all’immagine di noi stessi che abbiamo in mente.
La vita è movimento, un moto perpetuo che a volte dobbiamo assecondare senza dover dare per forza un’interpretazione a tutto.
Rimanere fermi su noi stessi, nel corso degli anni, è forse una delle manifestazioni più evidenti con la quale neghiamo l’essenza stessa del nostro stare al mondo.